E’ mancata ieri mattina Domenica Cattivelli, allenatrice storica della Ginnastica Fanfulla, tesserata dal 1971 come atleta e dal 1976 come istruttrice: 40 anni di storia della nostra società scritte con passione, dedizione e meticolosa professionalità. E’ stata la prima a portare l’aerobica a Lodi. Una grave perdita per la Fanfulla perché Domenica era una colonna portante, un punto di riferimento per gli stessi dirigenti perché nessuno in società vanta 40 anni di esperienza. Nel 2006 l’insegnante ha festeggiato infatti i suoi 30 anni di attività: tante le istruttrici della Fanfulla che sono passate “tra le sue mani” e da lei sono state selezionate per l’attività agonistica. Perché Domenica si è dedicata ai corsi di ginnastica generale per bambini prima di specializzarsi nei corsi per adulti e addirittura ci sono atlete che hanno iniziato con lei in tenera età come ginnaste per poi seguirla, una volta cresciute, nell’aerobica.
L’esperienza trentennale, la passione, la dedizione e l’attaccamento ai colori bianconeri che da sempre la contraddistinguono hanno fatto di lei una figura unica per la Società.
Di seguito riportiamo l’intervista integrale uscita sul libro La Ginnastica Fanfulla in occasione del 130° anniversario dell’associazione.
“Sono nata a Lodi il 19 luglio 1960, ho iniziato a fare ginnastica a 11 anni perché ero gracile: mi avevano consigliato il nuoto anche per un accenno di scoliosi ma a Lodi all’epoca non c’erano piscine, perciò ho provato ad iscrivermi ad un corso di ginnastica. La mia prima insegnante è stata Caterina Goldaniga, la palestra quella dell’Ospedale Vecchio. L’anno sportivo successivo, nel 1972, sono passata nel corso delle ragazze alla palestra delle Vigne dove c’era Antonio Marchetti come insegnante; delle 15 ragazze io ero la più piccola, le altre avevano 14-15 anni. Due anni dopo, nel 1974, sono passata all’agonismo, ma non sono mai riuscita a disputare una gara federale perché in quell’anno erano cambiati i programmi tecnici, ed essendo molto più difficili dei precedenti io non riuscivo, soprattutto nella parte acrobatica, a eseguire l’esercizio senza l’aiuto dell’insegnante che all’epoca era Angela Malaspina.
A 16 anni ho iniziato ad insegnare: mi è stato proposto un corso di assistente tecnico a Roma all’Acquacetosa. Ho conseguito il brevetto e ho subito lasciato l’attività di atleta per dedicarmi all’insegnamento della ginnastica. Tenevo i corsi di base il martedì e il giovedì: erano in tutto quattro corsi di 2 ore settimanali ciascuno. Venivano chiamati corsi comunali perché collaboravamo con il comune e perché partecipavamo ai Giochi della Gioventù. Negli altri giorni ero comunque il palestra ad aiutare Angela Malaspina nell’attività agonistica. A vent’anni, nel 1980, ho iniziato i corsi per adulti: si cominciava a parlare di aerobica e io mi sono inventata un corso dove la gente è arrivata numerosa. Nel 1984 sentivo la necessità di perfezionarmi e mi sono iscritta a Milano nella palestra di Lara Saint Paul: il corso è durato un mese, eravamo 30 insegnanti provenienti da tutta Italia. Si frequentava il pomeriggio: 4-5 ore tra teoria e pratica, trattando argomenti come dietologia, medicina dello sport e anatomia. Penso di essere stata la prima a Lodi a portare questa disciplina sportiva. Nel momento più intenso della mia carriera di insegnante tenevo 4 corsi per bambini, 3 per adulti e aiutavo nell’agonistica. Nel 1990, quando è nata mia figlia Sara, ho lasciato i corsi dei bambini. Mi sembra di ricordare che tutti i settori promozionali li tenessi io, mentre Angela Malaspina teneva il settore agonistico. Ricordo vagamente il settore maschile tenuto da un certo Malaspina, che era forse parente di Angela. In quegli anni il Presidente era il sig. Carinelli e il segretario il sig. Poli, anche se le segretarie dei corsi eravamo noi insegnanti. Avevamo la sede in via XX Settembre e quindici giorni prima dell’inizio dell’anno sportivo e delle lezioni raccoglievamo le iscrizioni e organizzavamo l’attività. All’epoca il mio compenso era di 1000-1500 lire l’ora (0,50-0,75 €) comprensivo anche delle pulizie che a fine giornata facevamo per tenere pulita la palestra. Per l’attività agonistica non percepivo alcun compenso. Non ricordo in quali anni si aggiunsero allo staff tecnico la sig.ra Elisa Calsi, che teneva un corso per signore, e la sig.ra Antonia Vignati, che aprì dei corsi alla palestra della scuola Spezzaferri. Nel frattempo chiudeva la palestra dell’Ospedale Vecchio e tutti i miei corsi li spostai alla palestra della scuola Paolo Gorini. Ho un bel ricordo di quegli anni quando facevamo tutto noi, perché c’era un bel clima ed eravamo molto affiatati. I sacrifici che ho fatto sono stati tanti ma li ho fatti volentieri.
Non ricordo in che anno Roberto Nazzari subentrò ad Angela Malaspina, ricordo che gestiva un po’ tutta la società. Non ebbi problemi con lui in quanto nei miei corsi avevo carta bianca. Quando andò via per aprire un’attività sua, mi chiese di lavorare per lui ma non me la sono sentita di seguirlo, anche se la tentazione era forte: la palestra nuova aveva gli specchi alle pareti. Io però ero legata alla Fanfulla e scelsi di rimanere anche se all’epoca si rischiava la chiusura. Col senno di poi, non sbagliai: ho continuato la mia attività e tutt’ora tengo i miei corsi di aerobica e step e mi trovo bene. Da ragazza coltivavo il sogno di aprire una palestra con mio marito, ma abbiamo scelto di costruire una famiglia e di svolgere l’attività sportiva in seno ad una società che ci coprisse le spalle: è superfluo aggiungere che la Fanfulla ha rivestito per me quel ruolo.“
(Intervista rilasciata il 17 dicembre 2004)
Le parole del Presidente Giancarlo Carabelli la ricordano così: “La grande tristezza per il tuo commiato non mi impedisce di pensarti forte, tenace, determinata, coraggiosa, solare e sorridente; interprete e protagonista della nostra Fanfulla. Precisa, metodica e professionale, entusiasta nel lavoro e intraprendente nell’attività sportiva. Hai dato molto all’Associazione e a tutti, con l’esempio e la riservatezza che sempre ti ha contraddistinta. Ci hai voluto lasciare senza fare rumore ma noi non ti dimenticheremo ed in ogni occasione avremo modo di pensarti come se ci fossi ancora vicina. Anzi sarai sempre a noi vicina. Un abbraccio. Ciao Domenica…”.
La società si unisce alle parole del Presidente nel ricordare l’amica, insegnante e collega, e porge le più sentite condoglianze alla figlia Sara e a tutta la sua famiglia. Oggi, dalle 16 in poi, si potrà fare visita presso la cappella della Chiesa delle Fanfani. Domani alle ore 10.30 il funerale.
Non mancheremo di salutarti. A presto Domenica, ci mancherai moltissimo.