di Fabrizio Orsini
Limoges, 21 ottobre 2015 – Campionati mondiali veterani di scherma.
Marinella Garzini, di Crema, da cinque anni schermitrice presso la Fanfulla, approda alla massima competizione di categoria di scherma nella specialità della spada. È una gara riservata ai migliori schermitori divisi per età e la Garzini, classe 1950, fisico asciutto e scattante, durante le gare italiane alle quali ha partecipato prima di arrivare al mondiale, è arrivata a far parte della selezione italiana che la Federazione ha messo insieme per la trasferta di Limoges.
Gli italiani, vistosi e coinvolgenti, non hanno per niente sfigurato nell’elegante parterre francese, anzi, di fronte ai cugini francesi hanno sfoggiato una scherma sempre elegante e mai scolastica, compresa la nostra Marinella.
Gareggiavano atlete aventi più di sessant’anni di età, appartenenti alla categoria C. Un insieme di veterane, alcune sconosciute altre più blasonate, che, non paghe di aver guadagnato medaglie da giovani continuano a calcare le pedane con la stessa passione della gioventù. Fra gli italiani infatti c’era anche Mauro Numa, che di medaglie olimpiche nel fioretto ne ha conquistate quattro. Gareggiava, come oramai fa da alcuni anni, nella sciabola, in cui ha conquistato il 6°posto. La Garzini, invece, già campionessa provinciale di tennis e appassionata di basket, frequentatrice, ultimamente, anche della corsa amatoriale, si è specializzata nella scherma grazie alla Fanfulla, che cinque anni fa ha aperto la sezione a Crema.
Il complesso sportivo R. Lecomte, composto di ben tre palestre per accogliere numerosi sport, non ultima la scherma, all’arrivo serale pre gara si presentava sonnacchioso, ma paradossalmente anche pieno di fervore. L’accreditamento e la consegna dell’equipaggiamento sportivo per i controlli di rito, fanno salire l’emozione di gara anche se si è la persona più calma del mondo. Il primo giorno è servito per conoscere la formula di gara e il girone di qualificazione, oltre che per svolgere un piccolo allenamento.
La mattina del 21 le sei avversarie si schieravano per incrociare il ferro in una serie di assalti in cui spiccava una misteriosa Elisabeth Kocab, nota nell’ambiente per essere approdata alla gara femminile dopo aver cambiato sesso. Inutile dire che l’altezza (più di 1.90mt) e una notevole capacità fisica e tecnica gli ha permesso di qualificarsi in testa nel girone. Gli assalti della Garzini, di certo difficili, hanno brillato per entusiasmo più che per risultato. Su sei assalti, una vittoria e cinque sconfitte, tutte molto combattute, cosa che però non le ha impedito di approdare alla eliminazione diretta contro Brigitte Delacour. Intanto le altre italiane si esprimevano bene nel proprio girone, ma senza grandi acuti. L’assalto a dieci stoccate, per una buona metà ha visto la fanfullina primeggiare sulla francese, statica e riflessiva. L’italiana dal canto suo ha messo in pedana ogni arma in suo possesso per condurre l’incontro mettendola in difficoltà fino al 5 pari, quando è scattato il minuto di riposo. Nella seconda parte, la concretezza e la maggiore esperienza della Delacour hanno avuto la meglio sulla Garzini, che ha concluso onorevolmente l’assalto sul 10-5, facendo sudare la transalpina non poco. Anche le altre italiane hanno avuto medesima sorte, ovvero uscire alla prima eliminazione diretta, tranne Iris Gardini, romagnola, che era la più esperta del gruppo, la quale approdando ai sedicesimi di finale (la seconda diretta), ha incontrato proprio la Delacour, che dopo notevole sforzo ha vinto sull’italiana per 10-9.
Possiamo dirci ampiamente soddisfatti del primo risultato fanfullino in campo internazionale, (29esima mondiale), anche perché la gara si è conclusa con la vittoria della Ungherese Hoffman sulla americana Kocab, e la Delacour è giunta terza.
Ora che una fanfullina è arrivata in Nazionale, vedremo come affrontare le prossime gare, anche nelle altre armi che alla Garzini sono anche più congeniali, specie il fioretto, arma più elastica e brillante della spada.