Le “specialità” della Casa
Benedetta Migliorati Campionessa Italiana
Marta Uggeri d’argento e Lisa Uggeri di Bronzo.
di Stefano Barbareschi
GAF Specialità, Civitavecchia 4/5/6 Dicembre 2015
Nella mitologia greca, le tre grazie, figlie del dio Zeus e della ninfa Eurinome: Aglaia, Eufrosine, Talia, dee del fascino e della bellezza. Diffondevano gioia e amicizia, assieme alle muse, cantavano e ballavano per gli Dei sul monte Olimpo al suono della lira del Dio Apollo. Scolpite dal Canova nel solido marmo, evidenziano la perfezione e la grazia delle figure, trasmettono l’ideale di bellezza assoluta di equilibrio della composizione e ricerca di una forma pura, idealizzata.
Belle, belle, belle, come le nostre TRE giovanissime portacolori, perfette come il numero primo, Benedetta, Marta e Lisa, che hanno danzato sulle colline dell’etrusca Civitavecchia e incantato per splendore e bellezza. Plasmate da sapienti maestri lombardi nella solidità di una realtà consistente e previdente, incise nel laboratorio sportivo lodigiano “Ghisio”, insediamento strategico e lungimirante, concesso ai delfini di Tiziano Zalli dai discendenti del Barbarossa.
Le gesta di queste splendide interpreti ci hanno riempito di gioia, eredi di un passato glorioso, stanno riportando il vessillo bianconero allo splendore di un tempo, quando le “Fanfulline” dominavano nella ginnastica italiana. Brave, brave, brave! I brividi dell’inno nazionale sono ancora dentro di noi, emozioni impagabili.
Venerdì il preludio, le migliori 72 specialiste italiane per attrezzo si giocano gli 8 posti della finalissima di Domenica. Primi nel primo turno non si possono fare calcoli, si deve giocare d’attacco scoprendo la difesa, ed è cosi che Marta Uggeri si fa sorprendere da un guizzo delle parallele asimmetriche e Benny Migliorati si ritrova sparata in diagonale al corpo libero, sciupando la ghiotta occasione e gettando alle ortiche una possibile medaglia. Questo non le scompone, conquistano le finali con una super trave di Mariuccia (terzo punteggio) e un ottimo volteggio della cremasca (settimo punteggio). Lisa Uggeri, fredda e lucida come sempre, accarezza “la sua trave”, interpreta da campionessa quale è, la sua performance (sesto punteggio) , alla fine le dice grazie e la saluta, “Ci vediamo domenica”. Al Corpolibero nonostante il dolore non rinuncia all’esercizio e per un misero decimo è esclusa dalla finale. Che storia! Che ansia!
Ma la storia deve essere ancora scritta. Domenica si riparte tutte alla pari, l’ordine inverso rispetto alla qualifica mette tensione più alle ultime ed è cosi che i primi verdetti cambiano i protagonisti. Rosanna controlla le sorelle Uggeri che si sfidano con gli sguardi, sono pur sempre compagne ma oggi anche avversarie, un consiglio reciproco ma non troppo! Lisa si allontana, cerca la concentrazione, è il suo turno, si avvicina alla trave, sembra le parli, forse gli chiede di assecondarla, di fare un viaggio insieme, “alla fine ci conosciamo, siamo amiche, lo sai che mi fa male la schiena, aiutami!”. “Voglio vincere, sto più tempo sulla trave che su qualsiasi altra superficie, me lo devi”. Sembrano ballare insieme, eleganti e sinuose si muovono all’unisono, si lasciano con un bacio, la ringrazia, siamo stati perfetti, primi, adesso provate a batterci! Un abbraccio con il tecnico, Keep calm baby! Salgono le avversarie ma l’asticella Lisa l’ha alzata di molto, poi la variabile che non ti aspetti. Marta, alla sua prima esperienza Juniores, nasconde le sue emozioni, ostinata e imperturbabile, meticolosa e pignola si sistema al millimetro e via. Quando si dice “l’allievo supera il maestro”, ci lascia senza parole, l’applauso di tutto il pubblico presente conferma quanto di bello e di buono ha fatto. Lisa è sconsolata, ma contenta per la sorella… chi ci prende più? L’oro invece la giuria lo assegna alla rappresentante di Cuneo, ma le nostre sono Argento e Bronzo, podio bis per Lisa seconda nel 2014, SPLENDIDE. Benny assiste al risultato delle compagne e in attesa scalpita nel parterre, salta e rimbalza, vuole scaricare tutta l’energia su quella pedana. Benedetta, dal latino “augura del bene”, punta alla perfezione, gambe snelle e lunghe, fisico esile, misurato, elegante e un sorriso che ti fulmina, determinata e consapevole, vuole vincere una medaglia. Il giudice chiama! Corri Benny corri, più forte, di più, 25 metri dopo quando i piedi si stampano sulla pedana le molle sembrano cantare, vola adesso vola, più su in alto ancora su, in vetta al tuo sogno e poi giù con i piedi per terra. E-sa-ge-ra-ta! Che energia, che salto, un destro da Ko, un messaggio alle avversarie, “eccomi qua”, 13,65 sei decimi più della qualificazione. Alla fine “cadono” tutte ai suoi piedi, le avversarie sono annichilite, è ORO, CAMPIONESSA ITALIANA. Con Stefano si abbracciano, “Oh mio Dio che cosa abbiamo fatto?”. In tribuna occhi rossi e lucidi a festeggiare un risultato alla vigilia insperato. Tre finaliste, Tre medaglie. Che spettacolo, che soddisfazione!
Anche se venerdì in qualificazione il suo corpolibero molto bene eseguito non è stato apprezzato a dovere dalla giuria (40 classificata), Emanuela Petrean non ha voluto lasciare sole le compagne, un consiglio, una parola di conforto, ha condiviso timori e speranze, ha tifato da ultrà, ha vissuto la vigilia e l’apoteosi finale da spettatrice privilegiata. Così come Sabrina Porro, che il venerdì ha completato la sua prima prova alle finali nazionali presentando il suo esercizio alle parallele asimmetriche: col 32° posto porta a casa una buona esperienza.
“Anche dopo anni di palcoscenico, queste emozioni non ti lasciano indifferente, l’impegno che ci mettiamo e che chiediamo a queste ragazze è considerevole, e queste sono soddisfazioni che non hanno prezzo. Non sono le olimpiadi è vero ma per noi valgono come tali. Questo è un risultato importante, certifica che non eravamo meteore, siamo ancora qui più forti di prima e con la consapevolezza di avere le potenzialità per migliorarci ancora. Per la circostanza mi viene in mente una canzone …Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò, e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò. Quando la donna cannone, d’oro e d’argento diventerà… In faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà, dalle porte della notte il giorno si bloccherà, un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà… Non dimenticateci eh!”
P.S un ringraziamento particolare alla Dottoressa Marta Bonandrini e al Dottor Francesco Izzo, che con la loro professionalità ci hanno permesso di realizzare questi risultati. Grazie!
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